BIØN Conference “Down to Earth” 2022 - Stoccolma
Una giornata di riflessione e condivisione per un’architettura materialmente sostenibile
A inizio estate AK0 è stata Stoccolma per partecipare alla conferenza “Down to Earth” organizzata dallo studio svedese Architectural Environmental Strategies (AES) all’interno del progetto europeo Learn BI0N 2, con lo scopo di promuoverne l’esperienza e inserirla in una discussione più ampia sull’architettura contemporanea. Alla conferenza, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni partner di BI0N, hanno partecipato anche professionisti e ricercatori del design e dell’architettura svedese.
Moderato dall’architetta e teorica Helen Runting, l’evento è stato principalmente una giornata di riflessione e condivisione di pratiche e visioni sul ruolo che l’architettura, e più in generale la progettazione, possono ricoprire di fronte alle contemporanee sfide ambientali e sociali. Protagonisti indiscussi sono stati i materiali naturali e le tecniche costruttive non convenzionali che, oltre ad essere un’alternativa più sostenibile rispetto ai materiali industriali, sono state presentati sia come metodo per ristabilire una continuità con il passato, sia come una risorsa per sperimentare nuovi linguaggi dell’abitare. In questa direzione hanno un ruolo fondamentale la ricerca e le nuove tecnologie, che possono presentare opportunità per nuovi scenari abitativi. Tuttavia tecniche e materiali, sia nuovi che più tradizionali, non possono essere applicati al di fuori di un discorso più ampio che inviti a riflessioni approfondite non solo dal punto di vista tecnico, ma anche socio-culturale. Iniziative di progettazione partecipata o di co-progettazione non possono avere luogo a prescindere dalle questioni identitarie e dai contesti culturali e ambientali nei quali avvengono, cosa che diventa ancora più evidente in situazioni di emergenza, come in zone di conflitto, dove l’identità comunitaria è non solo un elemento estremamente rilevante, ma un imperativo morale che, seppure fondamentale, presenta molte sfide che spesso si sovrappongo a problematiche sociali critiche, in cui la progettazione diventa un elemento di negoziazione tra necessità e aspirazione. L’ arte del costruire, l’arte delle tecniche e il loro sviluppo diventano in questo contesto un mezzo attraverso il quale stabilire una relazione con l’ambiente circostante, un modo per affermare la propria identità comunitaria, un modo per ripensare il nostro rapporto con il mondo naturale e per creare nuove visioni e legami che possano offrire alternative al sistema attuale.
La conferenza è stata dunque un’opportunità di confronto rispetto ai molteplici aspetti dell’architettura sostenibile, qui intesa non solo come pratica progettuale di applicazione delle tecniche costruttive, ma come uno strumento di dialogo costante che si interfaccia con il proprio contesto ambientale, sociale e politico, e che si pone come obiettivo quello di offrire alternative creative e tangibili per un’abitare contemporaneo rappresentativo di tutti, e non solo di una parte della società.
L’evento si è svolto all’interno del programma Open Studio al Färgfabriken di Stoccolma. Il programma, lanciato per la prima volta nel 2017, ha l’obiettivo di promuovere iniziative creative nelle loro fasi di ideazione e progettazione offrendo uno spazio di incontro tra progettisti e la comunità.
Per AK0 hanno partecipato:
Stefan Pollak, che ha integrato le riflessioni sull’esperienza di BI0N con gli insegnamenti delle esperienze di AK0 in Africa e Brasile;
Alessandra Fasoli, che partendo dalla sua attuale ricerca di dottorato ha riflettuto sul significato culturale ed ecologico delle pratiche di manifattura e artigianato nella società contemporanea
Samanta Sinistri, che ha illustrato i benefici, limiti e le sfide della progettazione e costruzione partecipata attraverso alcune riflessioni da lei maturate nel corso degli anni, partecipando a diverse iniziative - non solo con AK0 - di architettura sociale, alcune delle quali in Ghana e Perù.