Formazione pratica sulla prefabbricazione con materiali naturali
Risorse rinnovabili naturali e di provenienza locale si stanno facendo strada nell'architettura contemporanea sebbene incontrino ancora qualche resistenza per entrare a pieno titolo nel novero dei materiali del mercato edilizio corrente.
Tra gli scogli da superare, specialmente con riferimento al contesto italiano, vi sono una sostanziale mancanza di normative di riferimento e un costo elevato della manodopera. Una filiera produttiva in grado di accogliere un certo grado di meccanizzazione è fondamentale non solo per ridurre l'incidenza del lavoro manuale ma può, se ben gestita, compensare in parte quella mancanza di omogeneità prestazionale che è intrinseca ai materiali naturali. In qualche modo si può lavorare in “condizioni di laboratorio” e controllare meglio la qualità dei componenti prodotti.
E' con queste motivazioni che sono state realizzate negli ultimi anni importanti opere con la tecnica del pisé prefabbricato in Francia, Svizzera e Germania.
Allo stesso tempo, aumenta l'interesse di committenti pronti a contribuire attivamente alla realizzazione delle opere in cui andranno ad insediarsi; un po' per contenere i costi un po' per instaurare sin da subito un rapporto stretto con il proprio edificio.
L'ultimo workshop della serie LearnBIØN, un programma di formazione promosso dalla rete BIØN (Building Impact Zero Network) con fondi del programma europeo Erasmus+, si è svolto nell'ambizione di offrire prospettive per la prefabbricazione di manufatti in terra cruda in un contesto meno formale che coinvolgesse aspetti di autocostruzione e formazione pratica.
Durante tutto il mese di settembre un gruppo di giovani studenti e professionisti coordinato dagli operatori di AK0 si è riunito presso la Fattoria Sociale Orto di Casa Betania a Benevento dove, insieme ad alcuni volontari del posto, ha realizzato con la tecnica del pisé prefabbricato degli arredi fissi per la nuova area barbecue del posto. La realizzazione di un luogo di relax ed incontro per la cittadinanza risponde a quell'obiettivo concordato da tutte le organizzazioni della rete BIØN di usare l'occasione della formazione pratica per realizzare piccole opere che siano utili ad una comunità locali e che, nella migliore delle ipotesi, possano attivare altri processi positivi. Gli esperti di studi urbani usano il termine “placemaking” per descrivere questa ambizione.
Usare il pisé prefabbricato in un contesto come quello descritto, in cui si trovano a collaborare persone in fase di formazione insieme a persone inserite a vario titolo in progetti di reinserimento sociale, ha fornito l'occasione per riflettere su alcuni aspetti riguardanti la qualità del prodotto, la sicurezza in cantiere e la replicabilità dell'esperienza.
Usare il pisé prefabbricato in un contesto come quello descritto, in cui si trovano a collaborare persone in fase di formazione insieme a persone inserite a vario titolo in progetti di reinserimento sociale, ha fornito l'occasione per riflettere su alcuni aspetti riguardanti la qualità del prodotto, la sicurezza in cantiere e la replicabilità dell'esperienza.
Nonostante qualche difficoltà tecnica attribuibile al carattere sperimentale del cantiere, si è confermato che poter realizzare componenti di terra cruda prefabbricati prima di collocarli in opera con mezzi meccanici, permette di controllarne meglio la qualità esecutiva. La squadra lavora a terra, i movimenti sono agevolati ed è più facile mettere cura nell'esecuzione di tutte le operazioni necessarie: versare nel cassero la miscela giusta di terra, compattare omogeneamente, umidificare gli strati di ripresa ecc.. Confezionare i componenti al coperto riduce anche tutte quelle preoccupazioni di dover proteggere parti di opera appena realizzate e non ancora sufficientemente consolidate dalle intemperie.
Stare letteralmente con i piedi per terra riduce inoltre notevolmente le questioni di sicurezza in cantiere, un aspetto che in un cantiere condiviso come quello descritto è fondamentale. Al montaggio dei pezzi prefabbricati è stata dedicata una giornata in cui ha operato in cantiere un piccolo escavatore con pala meccanica guidato da un operatore esperto (sebbene senza alcuna esperienza pregressa nel campo della terra cruda).
L'opera è ora sotto la gestione della cooperativa Orta di Casa Betania che la mette a disposizione della popolazione di Benevento e di chi volesse passare qualche ora di relax e condivisione. Qualcuno degli avventori ha già mostrato curiosità per replicare in altri contesti una modalità costruttiva in grado di coniugare una tecnica costruttiva ancestrale con un design contemporaneo.