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Le colline abruzzesi hanno generato un'architettura in terra semplice ed integrata. |
Abbiamo il piacere di
presentare un'altra tesi di laurea sull'architettura in terra. Come
nel
lavoro di Davide Pedrini presentata poche settimane fa, anche nella tesi di Ambra Lattanzio il
riferimento regionale è la zona collinare dell'Abruzzo adriatico. In
particolare, si analizzano le relazioni tra gli “atterrati” e il
paesaggio, tra costruito e spazi aperti, oltre che gli elementi
costruttivi tipici di queste costruzioni. Una riflessione
sull'architettura tradizionale ed il suo valore per la realtà dei
nostri giorni.
In Abruzzo la
nascita e la diffusione degli atterrati è legata al
paesaggio rurale, a differenza di altre realtà non solo italiane
ma anche internazionali. La casa in terra cruda si può definire come
un’espressione naturale del paesaggio rurale. Nella fascia
collinare a ridosso della costa, tra i 100 e 400 m di altitudine,
dove è di facile reperimento la materia prima per la costruzione, si
sviluppano, a partire dalla seconda metà dell’ ‘800, le case in
terra cruda in Abruzzo.
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presenza di case di terra in Abruzzo |
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elementi e colori dell'architettura in terra |
Nel 1933 se ne
contavano oltre 7000, ridotte a poco più di 800 a fine millennio.
Nel 1999, 92 di queste case erano situate nel Comune di Manoppello
(PE); ad oggi se ne sono conservate circa 50. E' dallo studio di
questo patrimonio che si struttura il lavoro di tesi. Per due dei
manufatti analizzati si propone un percorso di riqualificazione ed
inserimento in un percorso economico. La prima, in Contrada Defenza
ai confini con il Comune di Turrivalignani e dalle caratteristiche
uniche, e l’altra in Via Parco Nazionale D’Abruzzo, la tipica
casa patronale posta sul fondo da coltivare.
In entrambe si possono
individuare le principali caratteristiche degli atterrati, in armonia
con il paesaggio rurale: Si sviluppano su poggi, lontane dalle
inondazioni e sul versante sud, sud-ovest, ben soleggiate. Le regole
tecnico-costruttive di un sapere comune tramandato nel tempo, sono
tipiche del luogo in cui si sviluppano. La scala è esterna perché
il clima è mite, l’ingresso principale e quindi la cucina, il
cuore della casa, è esposto a sud, mentre la cantina per la
conservazione dei cibi è situata a nord. Si utilizzano, anche se in
maniera empirica, quelli che noi oggi definiamo presidi antisismici,
ovvero le aperture di dimensioni ridotte e tutte allineate o i muri
perimetrali a scarpa. Le piccole costruzioni quali forni o fienili
affiancati all’atterrato, ci riportano ad un passato ormai quasi
dimenticato, in cui pochi potevano permettersi economicamente di
arrivare in paese ad acquistare il pane, per cui veniva prodotto a
casa con ciò che si coltivava nei campi. Un altro aspetto che lega
la casa di terra con il territorio è la percezione visiva. Le tinte
cromatiche sono in perfetta armonia: le colorazioni naturali vengono
ricavate da ciò che il paesaggio offre, l’ocra della terra, il
bianco della calce, i grigi e azzurrini della pietra locale della
Majella o le varietà di marrone del legno. Di particolare interesse
è il colore azzurro che spesso si ripete per la decorazione di
portali e finestre o di intonaci interni, ottenuto dal verderame
utilizzato come pesticida nei vigneti. Altri elementi decorativi che
contribuiscono a sottolineare il legame tra paesaggio rurale e
costruzione in terra sono dei piccoli disegni che ritraggono il
gallo, il sole, ecc. a decorazione dei mattoni della copertura.
In una logica di
recupero di queste abitazioni si desidera intervenire con azioni che
rendano dinamico e vitale il paesaggio rurale, ridando una nuova vita
alle abitazioni in terra. Il progetto propone itinerari di
valorizzazione del patrimonio paesaggistico, creando attorno alle
case in terra cruda una rete di attrezzature, alcune già presenti e
altre da programmare sulla base di ciò che il paesaggio offre. Le
case di terra inserite insieme alle aziende agricole presenti sul
territorio, alle cantine vinicole, alle strutture extra-alberghiere,
riacquisiscono vitalità. Riabitare gli atterrati non solo in chiave
turistica ma pensando anche a delle nuove possibilità sulla base
delle esigenze che la società ha oggi. Una continuità tra passato e
presente, ai fini della salvaguardia dei saperi locali. Integrare
quindi le attività tradizionali con quelle più innovative.
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regno della terra e regno della pietra |
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Caso studio 1 _ rilievo dello stato di fatto |
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Caso studio 1 _ stato di conservazione |
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Caso studio 1 _ rilievo dello stato di fatto |
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Caso studio 2 _ stato di conservazione |
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il colore della terra |
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gli altri colori |
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strategia d'intervento |
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obiettivi per ri-immettere la casa di terra in un circuito produttivo |
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configurazioni spaziali post intervento |