incompiuto con innesto
Il
28 luglio 2017 si è concluso a Casaprota in provincia di Rieti il
secondo dei 6 workshop di architettura sostenibile del progetto
LearnBIØN, un progetto di formazione per adulti co-finanziato dall'Unione Europea con fondi Erasmus+. Il piccolo comune
sabino ha ospitato per un mese più di venti costruttori provenienti
da diversi paesi del mondo con background culturali molto variegati.
Insieme
questo team ha realizzato, con il coordinamento di AK0, un piccolo
edificio all'interno di uno scheletro di cemento armato abbandonato
da oltre 40 anni.
Il nuovo volume in legno, canne, paglia e terra cruda si inserisce all'interno di uno scheletro di cemento armato abbandonato da oltre 40 anni. |
Il manufatto di questi giorni è stato eretto
usando tecniche costruttive a basso impatto ambientale impiegando
prevalentemente materiali naturali reperiti in loco. La tecnica
principale è una rivisitazione delle case di quincha come
vengono realizzate tuttora sugli altipiani andini, soprattutto in
quelle zone che più delle altre rischiano di essere colpite da
terremoti. Si tratta di pareti in terra cruda supportate da telai in
legno ed un intreccio di canne di fiume, tutti materiali reperibili
anche in Sabina. Le strutture sposano la leggerezza strutturale con i
benefici di masse di terra cruda protette da isolanti naturali.
All'interno dell'edificio si crea così infatti un microclima molto
favorevole sia d'inverno sia d'estate.
Il
funzionamento estivo ha già suscitato stupore tra i tanti visitatori
che in occasione dell'inaugurazione si sono affacciati all'interno e
hanno percepito la piacevole sensazione di fresco quando all'esterno,
anche in tarda serata, le temperature stentavano a scendere sotto i
30°C. In parte lo stupore dei cittadini locali era dovuto alla
possibilità di mettere piede in una struttura che per decenni era
rimasta incompiuta ed accessibile schermando la vista su un pezzo di
paesaggio mozzafiato.
L'inserimento del nuovo volume ha creato uno spazio aperto ma protetto che offre viste spettacolari sui borghi di Casaprota e Collelungo e sulle verdeggianti colline della Sabina. |
L'opera
realizzata durante il workshop omaggia questo paesaggio con un
finestrone panoramico utilizzabile anche come nicchia di seduta. Il
volume è inserito in maniera tale da generare spazi liberi, protetti
dall'alto ma ventilati, che ora hanno una conformazione accogliente
ed aspettano di essere utilizzati.
Contribuisce a raccogliere lo spazio una parete realizzata con la stessa tecnica della quincha, canne intrecciate su supporto di legno. In questo caso il telaio ligneo è stato prefabbricato con tagli fatti da macchine a controllo numerico per poter assecondare l'andamento articolato della facciata. La parete ondulata si inserisce in un percorso di ricerca che AK0 sta portando avanti sull'integrazione tra prefabbricazione ed autocostruzione. I ricercatori sono convinti di trovare in questo binomio alcune soluzioni importanti per il mercato edilizio del futuro in Europa e oltreoceano.
Intanto nello spazio di Casaprota, la schermatura ed il nuovo volume riscaldabile
agiscono come un innesto; è piccolo rispetto alla pianta complessiva,
ma con un po' di cura potrà fornire buoni frutti.
L'opera è stata consegnata alla comunità di Casaprota che potrà usarlo per iniziative didattiche, culturali e sociali. |