Continuiamo a ricevere
interessanti contributi dai nostri associati attivi oltreoceano.
Giada Giuffrida è una
giovane collega siciliana. Nel 2017 ha rappresentato AK0 durante le
attività del progetto LearnBiØN in Portogallo.
Successivamente è diventata membro attivo della nostra associazione.
Al momento sta
svolgendo un dottorato di ricerca presso il Dipartimento di
Ingegneria Civile e Architettura dell'Università di Catania. Nelle
sue ricerche si è trovata ad approfondire il tema della resistenza
sismica delle architetture in terra. L'esperienza di AK0 è iniziata
proprio da queste questioni quando dieci anni fa, ancora sotto
l'influenza di quanto avvenuto all'Aquila in quegli stessi mesi, il
gruppo di lavoro ha indagato su modalità costruttive idonee per
usare la terra cruda in zona sismica.
Già all'epoca il paese
di riferimento per ricerche di questo tipo era il Perù; terra
periodicamente colpita da terremoti che negli ultimi decenni ha
costruito un know-how approfondito e prezioso sulle modalità costruttive più
appropriate.
Non a caso è lì che
Giada sta svolgendo parte delle sue ricerche ed è da lì che ci
invia interessanti riflessioni:
Nell’ambito della mia
ricerca di dottorato sulla costruzione contemporanea di edifici in
terra battuta prefabbricata ad elevata prestazione antisismica, sto
trascorrendo il mio periodo di visiting presso il centro di ricerca
Centro Tierra della
Pontificia Universidad Católica de Perú (PUCP). Una
delle linee di ricerca del Centro riguarda l’individuazione di
sistemi costruttivi in terra cruda sicuri, ed ha contribuito ad
elaborare lo standard peruviano per la costruzione di edifici in
terra cruda rinforzata per aree sismiche, promuovendo l’utilizzo di
materiali locali, naturali ed economici.
Il
Perù è uno dei paesi con più alta percentuale di patrimonio
storico e architetture vernacolari realizzate in terra cruda,
prevalentemente in adobe, ma anche in tapial (pisé) e in quincha; è anche
uno dei Paesi più esposti a rischio sismico a livello globale, e ciò
ha significato l’adozione, sin dai tempi più remoti, di tecnologie
costruttive sismoresistenti.
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una piramide a gradoni di Caral |
La tradizione
costruttiva antisismica in Perù nasce a Caral, nella valle del fiume
Supe, più di 5000 anni fa. La civiltà preceramica Caral utilizzava
terre locali, legno e fibre locali per costruire edifici residenziali
con pareti leggere e flessibili utilizzando la tecnica della quincha
(una tecnica composita in cui ad un reticolo di legno/canna palustre
viene abbinato un rivestimento in terra stabilizzato con fibre).
Queste pareti, per via della loro bassissima massa, hanno un ottimo
comportamento in area sismica, come dimostrato dagli Ingegneri della
PUCP, anche in riferimento alla presenza di pareti di quincha al
primo piano delle casonas limeñas, con piano terra in adobe.
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Casonas Limeñas con piano terra in adobe e primo piano in quincha |
Per le costruzioni più
massive, come le piramidi a gradoni utilizzate per le cerimonie
religiose (huacas), la civiltà Caral utilizzava fondazioni in
shicras, borse realizzate in fibre di junco o ichu (graminacee tipiche
degli altipiani peruviani) al cui interno venivano collocate grandi
pietre grossolanamente sbozzate. Le shicras servivano per realizzare
una soluzione di continuità tra la fondazione e lo spiccato del muro
in elevazione, lavorando come odierni isolatori sismici, come
dimostrato da una ricerca condotta alla PUCP.
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Isolamento sismico in shicras a Caral |
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Dettaglio della borsa (shicras) in fibra naturale per il contenimento delle pietre |
Nel Nord del Perù
(Trujillo, La Libertad), dove la costruzione in terra ha avuto
storicamente maggiore diffusione, la civiltà Moche realizza
imponenti piramidi a gradoni i cui muri, spessi un paio di metri,
presentano delle soluzioni di continuità verticali che interrompono
l’aparejo della muratura, funzionando presumibilmente come dei
giunti sismici. La civiltà Chimú infine, conosciuta in tutto il
mondo per la città di terra di Chan Chan, costruiva i grandi muri
perimetrali di protezione dei templi con forma trapezoidale e basi
spesse fino a cinque metri.
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Esterno della Huaca de La Luna |
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Ricerca PUCP su Terra Battuta rinforzato e shicras |
La grande lezione del
Perù e della ricerca contemporanea sulle soluzioni
tecnico-costruttive delle architetture tradizionali in terra cruda mi
ha ricordato cosa significa avere rispetto del patrimonio: rispettare
è osservare, comprendere e ripensare l’intuizione dei nostri
predecessori con atteggiamento critico, depurandola da influenze
costruttive non adatte al contesto (come quelle importate dai
colonizzatori spagnoli, inadatte per un territorio talmente sismico),
per elaborare nuove e più performanti risposte alla domanda
contemporanea di edifici sostenibili, sicuri e salubri.
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La quincha storica di Caral |
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Sviluppo in pianta delle pareti in Quincha di Caral |
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9_Dettaglio delle pitture murali della Huaca della Luna |
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Discontinuità nell'apparecchiatura muraria della Huaca della Luna |
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Dettaglio dei giunti sismici della muratura della Huaca della Luna |
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Pitture murali interne nella Huaca della Luna |
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Sito archeologico di Chan Chan |
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Dettaglio degli altorilievi delle pareti del complesso Tschudi a Chan Chan |