un'opera d'arte da vivere
Heteractis magnifica è il nome dato ad un'opera proposta da AK0
per un parco pubblico nel comune siciliano di Gravina di Catania.
Si tratta di un'istallazione alta, in grado di richiamare
l’attenzione da lontano. Allo stesso tempo, grazie alla sua
presenza eterea si inserisce delicatamente nel paesaggio, senza imporsi.
Di fatti la si noterà soprattutto quando "azionata". L'opera è concepita per coinvolgere il pubblico ed invitarlo a diventare parte di essa. Movimenti dell'aria da una parte e contatto fisico dei visitatori dall'altro contribuiranno a far oscillare la parte alta dell'opera mentre la sua base è saldamente ancorata al terreno. L'elasticità che contraddistingue la struttura a guscio in bambù ripercuote le sollecitazioni a cui è sottoposta in maniera unitaria e armonica.
Il visitatore che si avvicinerà avrà voglia di esplorare la struttura dall'interno. Benché di dimensione contenute offrirà un luogo in cui tirare il fiato all'ombra di una fitta trama di bambù. Volgendo lo sguardo verso l'alto sarà possibile contemplare il cielo attraverso aperture che, come i tentacoli di un'anemone nell'acqua del mare, ondeggeranno lievemente nell'aria.
La struttura è interamente fatta a mano da strisce di bambù italiano intrecciate a formare un guscio etereo. La sua stabilità deriva dalla forma a doppia curvatura. La lavorazione evoca tecniche artigiane come quelle di bottai o cestai abbinate a forme contemporanee.
Heteractis è realizzata quasi interamente in bambù di provenienza italiana. Anche se l'Europa è insieme all'Antartide l'unico continente al mondo in cui il bambù non è nativo, molte specie di questa graminacea gigante richiedono condizioni ambientali largamente presenti in tutta la penisola italiana. Sono infatti sempre più diffuse le coltivazioni di questa pianta dalla crescita rapida e dai molteplici utilizzi. In certa misura potrebbe costituire una prospettiva anche per l'entroterra siciliano. Le specie di maggiore reperibilità appartengono alla famiglia dei Phyllostachis, tra cui il Phyllostachis viridiglaucecens (coltivato ad esempio in Toscana), che si presta alla lavorazione sia sotto forma di canne intere che come strisce.
L'uso architettonico è ancora poco esplorato. E' assente in Europa una cultura del costruire con quest'erba gigante come quella di paesi quali Colombia, Perù, Cina o tutta la regione del Sud-est asiatico. Alcune sperimentazioni svolte negli ultimi anni hanno però dimostrato la versatilità anche delle specie reperibili in Europa meridionale. In particolare si sono dimostrate idonee le strutture fatte di elementi inflessi con giunture multiple, quali i gusci reticolari o intrecci curvi.
Le aste di bambù, che hanno diametri compresi tra 40 e 80mm possono essere suddivise in strisce ("splittate"). Si tratta di un'operazione eseguibile manualmente con l'aiuto di un apposito arnese detto splitter. Tali strisce, soprattutto se usate verdi, hanno una grande flessibilità, che permette di realizzare forme con curvature anche molto strette. Una volta in opera, il materiale consolida la sua forma nella posizione assunta.
Per l'impiego all'esterno le protezioni da mettere in campo sono di due tipi: chimica e meccanica. Le canne saranno infatti preventivamente trattate con una soluzione protettiva a base di sali di boro, un trattamento atossico ma efficace per evitare l'attacco di agenti patogeni, funghi e muffe. Inoltre l'ancoraggio a terra sarà realizzato mediante piccoli ancoraggi metallici, in modo tale da evitare il contatto diretto tra bambù e terreno. Una volta concluso il suo ciclo di vita, la struttura può facilmente essere smaltita, ad esempio sotto forma di cippato da combustione.
Heteractis è concepita come una struttura a superficie o a guscio. Il comportamento strutturale è affidata alla forma complessiva e alla giustapposizione dei singoli elementi all'interno del manufatto più che alla presenza di materiale "resistente". La forma complessiva è concepita in maniera da scomporre di fatto le sollecitazioni in tensione e compressione, ossia sforzi assiali puri. Questo fa sì che la struttura riesce a funzionare impiegando poca materia prima con ovvi vantaggi per i costi dell'opera, per la sicurezza in fase di montaggio e uso e per quanto concerne gli impatti ambientali.
Grazie alla sua forma, la struttura complessiva risulterà spiccatamente elastica. Nel mondo fisico, l'elasticità è una delle caratteristiche più importanti. Nel pensare comune, è spesso associata all'idea di debolezza, mentre siamo portati a considerare forti le strutture più rigide. Nel mondo vegetale è evidente quanto sia invece diffusa ed efficace la capacità di rispondere a sollecitazioni esterne deformandosi senza collassare. E' un modo della natura di rispondere a condizioni ambientali in perenne mutamento. Heteractis vuole far tesoro di questa capacità naturale.
Heteractis nascerà dall'assemblaggio di circonferenze di bambù fissate su generatrici verticali fatte dello stesso materiale. Le giunture sono realizzate con oltre 2.300 piccoli bulloni di acciaio.
Il controllo geometrico è affidato all'uso di otto circonferenze generatrici, due per la camera grande e due per ogni tentacolo. La sequenza di montaggio prevede il fissaggio di inizialmente 12 direttrici verticali ai suddetti 8 cerchi. In questa fase è ancora possibile assecondare specificità del materiale ed introdurre lievi aggiustamenti alla forma complessiva.
Mediante il fissaggio di direttrici aggiuntive, la struttura si consoliderà progressivamente. Proprio come nella costruzione di una botte, raggiungerà la sua stabilità grazie al fissaggio dei cerchi orizzontali. Il serraggio dei numerosi nodi rende la struttura solidale ed armonica.
I cerchi orizzontali sono disposti con densità differenziata lungo lo sviluppo dell'opera. In corrispondenza del volume basso, un ritmo rado permette interazioni visive tra l'interno e l'esterno mentre in altre zone una trama più fitta incornicia prospettive celesti. L'addensarsi di cerchi in alcune zone della struttura comporta anche gradi di rigidezza variabili nelle differenti zone del guscio reticolare.
L'intera struttura ha un peso inferiore a 250kg, il che permette facilmente di spostare l'intera opera all'interno del parco, anche in funzione di eventi specifici che ne richiedano la presenza in un luogo piuttosto che un altro.
Al momento siamo in trattative con il Comune di Gravina di Catania per chiarire i dettagli della realizzazione.
Di fatti la si noterà soprattutto quando "azionata". L'opera è concepita per coinvolgere il pubblico ed invitarlo a diventare parte di essa. Movimenti dell'aria da una parte e contatto fisico dei visitatori dall'altro contribuiranno a far oscillare la parte alta dell'opera mentre la sua base è saldamente ancorata al terreno. L'elasticità che contraddistingue la struttura a guscio in bambù ripercuote le sollecitazioni a cui è sottoposta in maniera unitaria e armonica.
Il visitatore che si avvicinerà avrà voglia di esplorare la struttura dall'interno. Benché di dimensione contenute offrirà un luogo in cui tirare il fiato all'ombra di una fitta trama di bambù. Volgendo lo sguardo verso l'alto sarà possibile contemplare il cielo attraverso aperture che, come i tentacoli di un'anemone nell'acqua del mare, ondeggeranno lievemente nell'aria.
La struttura è interamente fatta a mano da strisce di bambù italiano intrecciate a formare un guscio etereo. La sua stabilità deriva dalla forma a doppia curvatura. La lavorazione evoca tecniche artigiane come quelle di bottai o cestai abbinate a forme contemporanee.
Heteractis è realizzata quasi interamente in bambù di provenienza italiana. Anche se l'Europa è insieme all'Antartide l'unico continente al mondo in cui il bambù non è nativo, molte specie di questa graminacea gigante richiedono condizioni ambientali largamente presenti in tutta la penisola italiana. Sono infatti sempre più diffuse le coltivazioni di questa pianta dalla crescita rapida e dai molteplici utilizzi. In certa misura potrebbe costituire una prospettiva anche per l'entroterra siciliano. Le specie di maggiore reperibilità appartengono alla famiglia dei Phyllostachis, tra cui il Phyllostachis viridiglaucecens (coltivato ad esempio in Toscana), che si presta alla lavorazione sia sotto forma di canne intere che come strisce.
L'uso architettonico è ancora poco esplorato. E' assente in Europa una cultura del costruire con quest'erba gigante come quella di paesi quali Colombia, Perù, Cina o tutta la regione del Sud-est asiatico. Alcune sperimentazioni svolte negli ultimi anni hanno però dimostrato la versatilità anche delle specie reperibili in Europa meridionale. In particolare si sono dimostrate idonee le strutture fatte di elementi inflessi con giunture multiple, quali i gusci reticolari o intrecci curvi.
Le aste di bambù, che hanno diametri compresi tra 40 e 80mm possono essere suddivise in strisce ("splittate"). Si tratta di un'operazione eseguibile manualmente con l'aiuto di un apposito arnese detto splitter. Tali strisce, soprattutto se usate verdi, hanno una grande flessibilità, che permette di realizzare forme con curvature anche molto strette. Una volta in opera, il materiale consolida la sua forma nella posizione assunta.
Per l'impiego all'esterno le protezioni da mettere in campo sono di due tipi: chimica e meccanica. Le canne saranno infatti preventivamente trattate con una soluzione protettiva a base di sali di boro, un trattamento atossico ma efficace per evitare l'attacco di agenti patogeni, funghi e muffe. Inoltre l'ancoraggio a terra sarà realizzato mediante piccoli ancoraggi metallici, in modo tale da evitare il contatto diretto tra bambù e terreno. Una volta concluso il suo ciclo di vita, la struttura può facilmente essere smaltita, ad esempio sotto forma di cippato da combustione.
Heteractis è concepita come una struttura a superficie o a guscio. Il comportamento strutturale è affidata alla forma complessiva e alla giustapposizione dei singoli elementi all'interno del manufatto più che alla presenza di materiale "resistente". La forma complessiva è concepita in maniera da scomporre di fatto le sollecitazioni in tensione e compressione, ossia sforzi assiali puri. Questo fa sì che la struttura riesce a funzionare impiegando poca materia prima con ovvi vantaggi per i costi dell'opera, per la sicurezza in fase di montaggio e uso e per quanto concerne gli impatti ambientali.
Grazie alla sua forma, la struttura complessiva risulterà spiccatamente elastica. Nel mondo fisico, l'elasticità è una delle caratteristiche più importanti. Nel pensare comune, è spesso associata all'idea di debolezza, mentre siamo portati a considerare forti le strutture più rigide. Nel mondo vegetale è evidente quanto sia invece diffusa ed efficace la capacità di rispondere a sollecitazioni esterne deformandosi senza collassare. E' un modo della natura di rispondere a condizioni ambientali in perenne mutamento. Heteractis vuole far tesoro di questa capacità naturale.
Heteractis nascerà dall'assemblaggio di circonferenze di bambù fissate su generatrici verticali fatte dello stesso materiale. Le giunture sono realizzate con oltre 2.300 piccoli bulloni di acciaio.
Il controllo geometrico è affidato all'uso di otto circonferenze generatrici, due per la camera grande e due per ogni tentacolo. La sequenza di montaggio prevede il fissaggio di inizialmente 12 direttrici verticali ai suddetti 8 cerchi. In questa fase è ancora possibile assecondare specificità del materiale ed introdurre lievi aggiustamenti alla forma complessiva.
Mediante il fissaggio di direttrici aggiuntive, la struttura si consoliderà progressivamente. Proprio come nella costruzione di una botte, raggiungerà la sua stabilità grazie al fissaggio dei cerchi orizzontali. Il serraggio dei numerosi nodi rende la struttura solidale ed armonica.
I cerchi orizzontali sono disposti con densità differenziata lungo lo sviluppo dell'opera. In corrispondenza del volume basso, un ritmo rado permette interazioni visive tra l'interno e l'esterno mentre in altre zone una trama più fitta incornicia prospettive celesti. L'addensarsi di cerchi in alcune zone della struttura comporta anche gradi di rigidezza variabili nelle differenti zone del guscio reticolare.
L'intera struttura ha un peso inferiore a 250kg, il che permette facilmente di spostare l'intera opera all'interno del parco, anche in funzione di eventi specifici che ne richiedano la presenza in un luogo piuttosto che un altro.
Al momento siamo in trattative con il Comune di Gravina di Catania per chiarire i dettagli della realizzazione.