Paglia e tenacia per la ricostruzione post-terremoto

L’Eco-Villaggio Autocostruito di Pescomaggiore
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La notizia non è delle più fresche ma è di quelle che in un blog dedicato all’architettura a chilometro zero non possono mancare:
Nella frazione aquilana di Pescomaggiore, la ricostruzione post-terremoto è stata presa in mano direttamente dagli abitanti con l’aiuto degli architetti di BAG studio mobile. Il Beyond Architecture Group, fondato da Paolo Robazza e Fabrizio Savini, ha deciso di rendere mobile il proprio studio e portarlo, allestito all’interno di un camper, dove più ve ne era bisogno.

Insieme al Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore, i progettisti hanno proposto ed elaborato E.V.A., l’Eco-Villaggio Autocostruito. L’approccio del progetto è incentrato sull’uso di materiali naturali reperibili sul posto, attentamente reinterpretati per poter essere messi in opera dagli stessi abitanti del borgo colpito dal sisma. E.V.A. si propone così anche come alternativa concreta alle distorsioni della ricostruzione imposta dall’alto.

Da poche settimane sono ultimate ed abitate le prime due case, realizzate con una struttura lignea portante, progettata per essere antisismica, che fa da supporto per tamponature in balle di paglia.
Le murature di paglia si distinguono per l’ottimo comportamento termico ed acustico. Con lo spessore convenzionale di 40cm si raggiungono valori di trasmittanza intorno a 0,15 W/m2K ed un abbattimento sonoro di diversi decibel. Anche il comportamento ignifugo è sorprendentemente buono; grazie alla compattezza del materiale manca infatti l’ossigeno incluso che potrebbe alimentare una combustione viva. Trattandosi di materiale vegetale, va chiaramente evitata l’esposizione diretta alle intemperie ed all’umidità; cosa facilmente ottenibile con semplici provvedimenti meccanici (sollevamento da terra, sporti del tetto) e con strati protettivi esterni. Le pareti delle case abruzzesi sono intonacate con calce aerea, materiale sufficientemente permeabile all’aria per garantire la traspirazione della parete ma repellente all’acqua.
In Italia, le murature in balle di paglia sono ostacolate dalle normative vigenti ed ancora poco diffuse. Hanno invece già dato ottimi risultati in numerosi progetti europei ed americani. Non a caso ha collaborato al progetto, l’architetto statunitense Caleb Murray Burdeau che ha all’attivo la realizzazione di diverse case con questa tecnologia e che ha accettato di trasferirsi nel capoluogo abruzzese per la durata del cantiere.
Materiali semplici di provenienza locale, valorizzati e messi a disposizione della collettività grazie ad un bagaglio di conoscenze internazionali fanno di questa esperienza un bel esempio di architettura a chilometro zero.
All’Eco-Villaggio Autocostruito di Pescomaggiore è dedicata una mostra fotografica visitabile ancora fino al 21 aprile prossimo presso la Casa dell’Architettura di Roma (ex-Acquario Romano, P.zza Manfredo Fanti 47).
Maggiori informazioni su: http://eva.pescomaggiore.org
EVA

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Riflessioni sull'architettura a chilometro zero