SHELLter

SHELLter, un prototipo autocostruito da studenti e semplici cittadini con materiali naturali quali legno, aste vegetali e terra cruda. Un primo manufatto con questo sistema, basato su tecniche costruttive peruviane opportunamente reinterpretate, è stato realizzato nell’ambito di un workshop svoltosi a giugno 2009 a Roccamontepiano (CH), da un gruppo di studenti di architettura, professionisti e cittadini.

La filosofia del low-tech, che utilizza materiali localmente disponibili e mantiene semplici le singole operazioni d’assemblaggio al fine di poter contare sul contributo di persone non esperte, fonde sostanzialmente le tre sfere della didattica, della ricerca e della prassi professionale.

Per le pareti verticali sono stati intrecciati dei pannelli di quincha, quest’il nome che prendono in America Latina le strutture di canne intessute su telai lignei a fornire il supporto per un impasto di terra cruda, sabbia e paglia. La parete è stata raddoppiata per accogliere uno strato isolante, formando un muro di 25cm con una struttura leggera ed un buon comportamento termico.

Per la copertura è stato rivisitato il sistema Domocaña sviluppato da Raquel Barrionuevo dell’Universidad Nacional de Ingegniería di Lima, impiegando canne nostrane al posto del bambù. La forma a guscio ha conferito alla struttura una resistenza sorprendente anche per molti dei partecipanti al workshop. Anche la copertura è stata sdoppiata per permettere isolamento e ventilazione.

Nell’ambito di un secondo workshop, tenutosi a settembre 2009, le superfici del prototipo sono state rivestite, con intonaci confezionati dagli stessi studenti utilizzando calce, argille, sabbie pozzolaniche e cocciopesto.

Pubblicazioni:

professionearchitetto.it

terranews.it

detail.de

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Riflessioni sull'architettura a chilometro zero