Pochi giorni fa si è concluso il
concorso di idee Kaira Looro per la realizzazione di un centro
spirituale nel villaggio senegalese Tanaf, nel sud del paese. Il team
polacco formato dalle giovani Natalia Serafin, Paulina Gorecka, Anita
Wisniewska si è imposto su gli altri circa 580 concorrenti con una
proposta di essenzialità materica che propone di far compenetrare
gli spazi spirituali a disposizione delle diverse religioni presenti
nel villaggio con il paesaggio fluviale della zona.
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progetto vincitore del team Serafin, Gorecka, Wisniewska |
Allo stesso concorso ha partecipato un
team che ha visto partecipi alcuni professionisti membri di
AK0-architettura a kilometro zero. Sebbene il progetto non sia
riuscito a fare breccia nella giuria, crediamo che la proposta
elaborata dal team di Stefan Pollak, Luigi Rebecchini, Laura di
Virgilio, Sara Parlato e Anahita Aryan possa rappresentare un modus
operandi valido per alcune realtà che hanno conservato una
consuetudine nell'uso di risorse naturali per l'architettura ma che
allo stesso tempo aspirano ad una proiezione verso la
contemporaneità.
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prospetto est del centro per Tanaf |
Il progetto parte dal senso di
comunità, visto come lo strumento cardine per realizzare interventi
architettonici in assenza di investimenti finanziari generosi.
L'edificio è inteso come uno strumento spaziale per una comunità
consapevole e responsabile. E' in grado di ospitare attività
differenti, dalle funzioni religiose alla formazione fino ad
includere incontri e attività ludiche.
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vista verso il patio. Le murature sono in terra cruda; volume cucina e spazio sacro sono coperti in paglia. |
Anche le tecniche scelte riflettono il
ruolo centrale che la comunità ha in quest'architettura. Gli
abitanti di Tanaf potranno partecipare attivamente alla costruzione
ed assumeranno la manutenzione nel tempo. Nonostante dimensione ed
importanza siano quelle di un'opera pubblica, l'uso di terra cruda e
legno per le strutture e fibre vegetali per la copertura permettono
la realizzazione in autocostruzione o mediante incarico a ditte
locali anche senza apparecchiature sofisticate. Tali tecniche
generano valore locale, hanno un basso livello di energia grigia e
sono atossiche. Materiali industriali quali cemento o lamiere sono
impiegati con parsimonia la dove possono contribuire alla stabilità
o a raccogliere l'acqua piovana.
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strati costruttivi: 1) basamento in pietra, cemento e terra battuta 2) murature di pisé 3) struttura in legno 4) coperture metalliche per la raccolta delle acque 5) copertura in fibre vegetali |
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pianta: due volumi sinuosi definiscono spazi chiusi, spazi protetti ma confinati e spazi aperti ad abbracciare le attività del villaggio. |
Due volume contigui in terra cruda
definiscono tre spazi. Un'ala funzionale contiene spazi per cucinare,
per l'amministrazione e per incontri, che all'occorrenza possono
essere usati come residenza di emergenza, occupa il bordo meridionale
del lotto. A nord, una grande sala offre protezione per tutte quelle
attività più spirituali: preghiera, funzioni religiose o
meditazione. I due volumi abbracciano uno spazio leggero e
trasparente in grado di ospitare eventi più grandi. Aprendo il la
cancellata di testata tale spazio può estendersi verso la piazza e,
in caso di cerimonie eccezionali, fino allo spazio strada.
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prospetto sud: in primo piano il volume che contiene amministrazione e cucine; dietro lo spazio della sacralità. |
Un articolato paesaggio di
tetti in fibre copre i volumi. Due vette sottolineano visivamente
l'importanza del cucinare e della spritualità come elementi di
coesione sociale. Al loro interno trasmettono un forte senso
ascendente che completa il carattere fortemente radicato delle
murature.
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Sezione sullo spazio della spiritualità e la "pancia dell'elefante", lo spazio d'incontro per bambini. |
L'area di cucina è
connessa al patio dove le attività possono estendersi in una
postazione di cottura all'aperto come da tradizione locale. La stessa
corte interna offre al contempo spazi per incontri informali ed
ospita una piccola vasca per le abluzioni che precedono l'entrata
nello spazio sacro.
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vista dallo spazio cucina verso il patio |
AK0 si congratula con i
vincitori del concorso e con gli organizzatori dell'associazione
Balou Salo che lo hanno promosso e si impegna a pubblicare presto
nuove esperienze di progettazione in grado di declinare le tecniche
costruttive tradizionali in funzione delle esigenze dei giorni
nostri.
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il nuovo spazio sacro inserito nel tessuto urbano esistente |